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‘TP4i’: un mese di eventi per fare cultura in azienda ed esportare valori nel territorio tarantino


Un mese di marzo costellato di eventi e una postilla a inizio aprile sul tema della legalità. Sono stati 40 gli eventi che, negli ultimi 4 anni, TP Italia (già conosciuta come Teleperformance Italia) ha organizzato nell’ambito di ‘TP4i’: webinar e incontri dal vivo, soprattutto nella sede di Taranto, tutti incentrati sull’inclusione e sulla valorizzazione delle persone a prescindere dalle proprie differenze.

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Obiettivo dell’iniziativa è il miglioramento dell’ambiente di lavoro, la valorizzazione delle diversità, la promozione della parità di genere e l’inclusività.

Un importante percorso di formazione e valorizzazione del quale hanno beneficiato sia le 2000 persone di Taranto che lavorano per TP, sia le 500 della sede di Fiumicino, vicino Roma.

il corso di difesa personale

Le questioni di genere e l’empowerment femminile sono alcuni dei pilastri attorno ai quali sono stati costruiti gli eventi delle prime edizioni di ‘TP4i’, non a caso concentrati nel mese di marzo, durante il quale ricorre la Giornata Internazionale della Donna. Presto, però, si è passati “a valorizzare l’unicità di tutte le persone che lavorano in azienda, a stimolare la crescita personale, prima che professionale”, spiega Rosellina Panebianco, Diversity & Inclusion Manager di TP Italia, che ha svelato genesi e retroscena di questa iniziativa.

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Cominciamo dall’inizio. Cos’è ‘TP4i’ e in che maniera ha coinvolto i vostri dipendenti della sede di Taranto?

‘TP4i’ è un calendario di appuntamenti dedicati alla crescita delle persone che lavorano in TP e nel quale l’azienda investe allo scopo di favorire lo sviluppo personale dei propri dipendenti. È un mese nel quale si intensificano gli appuntamenti dedicati ai temi della diversity, equity & inclusion sui quali in altri momenti, durante l’anno, vengono proposti incontri di riflessione in azienda. Durante ‘TP4i’ le donne e gli uomini di Taranto e Fiumicino che lavorano per TP Italia hanno la possibilità di partecipare a corsi di difesa personale, laboratori emozionali di scrittura e poesia e, soprattutto, di incontrare dal vivo persone che, con il loro lavoro e il loro impegno, lottano per i diritti delle donne e di tutte le persone che, per un motivo o per un altro, finiscono in una delle categorie sociali definite ‘minoritarie’. Sono incontri che servono per stimolare la riflessione ma, soprattutto, spronare tutti a migliorarsi e a puntare sulla propria unicità, anche nell’ambiente di lavoro. Questo diventa possibile se si lavora in un ambiente che è pronto ad accogliere le differenze di ognuno e ad ascoltare in maniera proattiva. In più, crediamo che questo impegno possa avere un’eco capace di travalicare le mura aziendali.

L’incontro ispirazionale con l’autrice Francesca Cavallo

In che maniera?

Facendo cultura. Se grazie a questi incontri riesco a lavorare su me stessa, a migliorare alcuni ambiti della mia vita, inevitabilmente porterò quei contenuti e quei valori nella sfera sociale privata. Nella sede di Taranto lavorano duemila persone, l’effetto moltiplicatore è rilevante. Solo pochi giorni fa le persone di Fiumicino hanno avuto la possibilità di partecipare a un’iniziativa sul tema della legalità a Corviale, a Campo dei Miracoli, dove anche la Polizia ha deciso di portare parte dei festeggiamenti per il suo 173° anniversario dalla fondazione, quest’anno. I temi sui quali si fa formazione così come i valori che vengono condivisi in questi appuntamenti sono frutto delle richieste e segnalazioni avanzate dagli stessi dipendenti grazie al continuo processo di ascolto attivato da qualche anno in TP Italia. C’è un vero interesse a favorire il benessere del dipendente, a capire quali sono le sue esigenze, sia private che legate al business, e garantire un vero equilibrio tra vita e lavoro. In azienda oltre il 70% della forza lavoro è composta da donne, l’età media è di 40 – 45 anni. Questo significa, ad esempio, che chi lavora in TP Italia molto probabilmente ha dei figli o deve ricoprire il ruolo di caregiver per genitori o parenti anziani. Un’azienda che tiene in considerazione questi aspetti e si sforza per individuare soluzioni che permettano alle proprie persone di svolgere tutti questi ruoli senza rimanerne travolti, molto probabilmente riceverà in cambio un maggiore coinvolgimento e una maggiore proattività, oltre che produttività. È grazie a questo cambio di paradigma, attuato da manager che hanno avuto una visione innovativa della gestione aziendale, che TP Italia è diventata la migliore azienda con più di mille dipendenti nella quale lavorare nel nostro Paese. Il percorso che ci ha portati al primo posto della classifica ‘Best Workplaces 2025’ di Great Place to Work è poi scaturito nella certificazione di parità secondo la normativa UNI/PdR 125, che supporta le organizzazioni nel promuovere la parità di genere. Per l’azienda si è trattato di un ulteriore riconoscimento della bontà dei processi attuati per il benessere aziendale.

Lei è stata tra le prime promotrici di questi incontri e, più in generale, della necessità di puntare sulle tematiche di genere. Da cosa è scaturita questa esigenza?

Sono donna, lavoratrice, figlia e, dal 2011, madre. Ho avuto mio figlio quando TP Italia, purtroppo, aveva ancora una gestione del personale per nulla attenta alle necessità delle persone. Nel mio percorso di maternità ho avuto la possibilità di prolungare il mio congedo parentale, ma il rientro non è stato semplice perchè mi sono ritrovata a dover riconquistare gli spazi che in quei mesi non avevo più occupato. La mia è una storia simile a quella di tante donne, ancora oggi, a prescindere dall’occupazione o dal settore nel quale si lavora o dalle dimensioni dell’azienda. Anni dopo, quando c’è stato il cambio di management e ho cominciato a capire che c’era davvero la volontà di valorizzare le persone, ascoltandole, ho pensato di cominciare a costruire qualcosa. Se non avessi trovato manager pronti ad ascoltarmi, però, non sarebbe cambiato nulla. Anche il mio percorso per la formazione e la divulgazione delle pari opportunità, così come i valori che adesso l’azienda cerca di portare all’esterno, è stato possibile perché c’è stata una profonda trasformazione delle politiche di gestione dell’azienda, che hanno portato poi al miglioramento delle performance dei dipendenti e a un loro maggiore coinvolgimento nelle attività aziendali. Non è un caso, se, ad esempio, in TP Italia c’è un tasso di assenteismo per malattia bassissimo: attualmente si aggira attorno al 2%, era al 12, la media del settore è del 10%. ‘TP4i’ è possibile perché c’è un management attento alle necessità dei dipendenti, aperto all’ascolto e convinto della necessità di lavorare in questa maniera per il benessere dei dipendenti e dell’azienda.

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Il workshop sulla comunicazione non verbale

Quali sono stati gli appuntamenti più interessanti di questa TP4i?

In questo mese abbiamo parlato di multiculturalità, empowerment femminile, disabilità, razzismo, genitorialità, diritti lgbtqi+. Abbiamo inoltre seguito laboratori teatrali che ci hanno insegnato ad ascoltare in maniera attiva, ad avere fiducia nell’altro, a capire come comunichiamo in maniera non verbale. Il valore aggiunto di ‘TP4i’ sta però negli incontri ispirazionali, dal vivo o via web, con donne che hanno saputo trasformare la propria vita e che, raccontando la loro esperienza, possono spronare tutte a migliorarsi. In questa edizione, ad esempio, abbiamo incontrato nella sede di Taranto Francesca Cavallo, autrice di bestseller, che ci ha raccontato di come si possa conquistare il mondo delle startup americane anche se si nasce nella provincia tarantina. Abbiamo inoltre ascoltato Mariangela Tarì, altra autrice tarantina, che ha abbracciato la malattia dei suoi figli e l’ha trasformata in energia per mantenere alto il dibattito sulla disabilità e il mondo dei caregiver. Del suo impegno si è interessato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’ha insignita del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Sono storie che lasciano un segno, che mostrano che altre vie sono possibili, che spronano a trovare il modo per superare le piccole o grandi difficoltà che tutti devono affrontare.

Su quali argomenti vorrebbe puntare nella prossima edizione? Quali temi vorrebbe portare fuori dalle mura aziendali?

Mi piacerebbe lavorare sulla fragilità. È un qualcosa col quale ci confrontiamo nella nostra vita, ma è pure un tema col quale devono fare i conti tutte le organizzazioni, a cominciare dalle aziende. Viviamo un mondo fatto di continui cambiamenti, di complessità che spingono le persone e le organizzazioni a un adattamento continuo, a dare risposte diverse a circostanze sempre nuove, a reagire a stimoli diversi. Più un’organizzazione è complessa, più il tema della fragilità credo vada tenuto in considerazione. Penso che stimolare il dibattito sulla fragilità in un territorio come quello di Taranto possa essere molto utile, dare un contributo in questo senso potrebbe essere una delle sfide in cui TP e le sue persone potrebbero impegnarsi.





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