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LOTTA ALLE FAKE NEWS, DONAZIONI DI SANGUE, FONDI A PROGETTI INNOVATIVI, AFRICA E UE NELLO SPAZIO


di Cinzia Boschiero

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Domanda : il 14  giugno ci sarà la Giornata Mondiale dei donatori di sangue, cosa si fa a livello di Unione europea per cercare di incrementare i donatori? Giancarlo Tuccardi

Risposta:
c’è un interessante studio del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea dell’EU Policy Lab intitolato “Donazione di sangue nell’Unione europea: esplorare approfondimenti comportamentali per interventi innovativi” in cui vi sono dati e una revisione della letteratura scientifica,  una panoramica delle donazioni di sangue nell’Unione Europea con considerazioni etiche e informazioni sulle modalità di donazione volontarie (in Italia è gratuito donare) e a pagamento e su come incentivarle in base ai dati emersi dai diversi Stati. Il Parlamento Europeo nel 2024 con un apposito Regolamento per l’utilizzo delle sostanze di origine umana (Substances of Human Origin, SoHO)punta a misure finalizzate a garantire la qualità e la sicurezza di donazioni e trapianti di tessuti,cellule staminali emopoietiche e cellule riproduttive, oltre che disangue, per tutelare ulteriormente la salute di donatori e riceventi. Il Regolamento ribadisce i principi di volontarietà e gratuità della donazione, così come approcci terapeutici basati sulle più aggiornate e consolidate evidenze scientifiche con ulteriori misure adottate per garantire processi di prelievo, donazione, trasfusione, trapianto e utilizzo sempre più sicuri, a partire dalla creazione di piattaforme per i dati di follow-up. Tra le associazioni di donatori di sangue più attive c’è l’associazione HSOS con sede presso l’ospedale Sacco a Milano e che il 14 giugno di ogni anno coinvolge artisti di fama europea ed internazionale in un tour in bus per le vie urbane e per la sensibilizzazione alle donazioni di sangue.”Con una richiesta in continuo aumento nell’Unione Europea di sacche di sangue per trasfusioni, operazioni chirurgiche, la sicurezza e la qualità delle donazioni di sangue sono fondamentali.” dice il dott. Renato Dal Compare, presidente di HSOS, ” Noi come HSOS,ogni anno dal giugno del 1994, nostra data di costituzione, ci prodighiamo per informare meglio i cittadini e per cercare di incrementare il numero di donatori perché donare il sangue è un diritto ed un dovere su cui riflettere e per il quale impegnarsi tutti, giovani e meno giovani. Inoltre cerchiamo di combattere anche le fake news, infatti non è vero ad esempio che chi ha avuto il covid non possa venire a donare il sangue. La nostra associazione ha ad oggi molti donatori fissi, ma ne servono di più. Siamo molto attivi sul territorio, i nostri donatori però invecchiano e alcuni li abbiamo persi per il covid, ci servono nuove leve tra i volontari, pur essendo noi una delle realtà che raccoglie più sacche rispetto ad altre vista la nostra capacità di unire e fidelizzare i volontari con empatia e dando loro servizi di screening gratuiti per la loro salute”. 

Domanda: sono in aumento le notizie false, c’è qualcuno che a livello europeo se ne sta occupando? Ludovico Starella

Risposta:
sì. C’è anche un bando aperto  per l’European Network of Factcheckers che ha un importo totale di cinque milioni di euro e punta a mantenere e sviluppare ulteriormente una piattaforma per le operazioni dell’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), incrementare la copertura linguistica e la capacità operativa del fact-checking in Unione Europea. Possono essere coperte le spese di cooperazione operativa tra fact-checkers, ricercatori e operatori dell’alfabetizzazione mediatica in tutta l’Unione Europea attraverso EDMO a supporto dei fact-checkers, con l’obiettivo di contribuire alla lotta contro la disinformazione, di ottenere ulteriori approfondimenti sulla disinformazione, di monitorare lo spazio della disinformazione, di smascherare le notizie false in rete con dei professionisti dei media. EDMO è gestito da un consorzio guidato dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze e collabora con  il Centro Tecnologico di Atene, con l’Università danese di Aahrus e con l’organizzazione Pagella Politica. Inoltre la Commissione europea ha cofinanziato diversi progetti  di ricerca con il programma Horizon contro la disinformazione e in particolare per contrastare il dilagare delle fake news sui social media quali il progetto Soma con 987 437,50 euro; il progetto Provenance con due milioni e 438.810 euro, il progetto SocialTruth con un contributo comunitario di due milioni e 505.027 euro,  il progetto WeVerify con due milioni e 499.450 euro. Poi ci sono diversi altri progetti finanziati con altri programmi comunitari come ErasmusPlus. 


Domanda:  come mai non si parla della agenzia spaziale africana e come vi si rapporta l’Unione europea? Lino Furzese  

Risposta: L’Agenzia Spaziale Europea
si è unita di recente alla comunità spaziale mondiale nel congratularsi con l’Agenzia Spaziale Africana per la sua inaugurazione ufficiale. La sede centrale è al Cairo, in Egitto, che è stato il primo Paese africano a lanciare un satellite nel 1998. L’Agenzia Spaziale Africana (AfSA) è la seconda agenzia spaziale regionale dopo l’ESA ed è in fase di sviluppo dal 2015, con la Commissione dell’Unione Africana che ha adottato una politica e una strategia spaziale per l’Africa nel 2016. L’ESA ha firmato formalmente un Memorandum d’Intesa con l’AfSA che sosterrà l’attuazione del Programma di Partenariato Spaziale UE-Africa da parte dell’Unione Europea, volto a rafforzare i legami tra Unione Europea e Africa e ad incoraggiare l’uso delle tecnologie spaziali da parte di operatori pubblici e commerciali. Poiché l’Africa è colpita in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici, l’obiettivo specifico è quello di migliorare i sistemi di allerta precoce per eventi meteorologici estremi o difficoltà legate al clima. 

L’Agenzia Spaziale Africana riunisce i 55 paesi membri dell’Unione Africana per coordinare e realizzare le ambizioni spaziali dell’Africa. Dal 1998 diciotto Stati africani hanno lanciato altri 63 satelliti e molte nazioni africane hanno implementato i propri programmi spaziali a beneficio della propria popolazione. L’AfSA ha l’obiettivo di sfruttare la scienza e la tecnologia spaziale per lo sviluppo socioeconomico dell’Africa, promuovendo la ricerca collaborativa e l’esplorazione pacifica dello spazio. L’inaugurazione dell’AfSA è avvenuta poco prima dell’inizio della conferenza NewSpace Africa, che ha riunito agenzie spaziali e aziende spaziali di tutto il mondo per discutere di come l’innovazione spaziale possa contribuire a rafforzare l’economia africana. Il Direttore Generale dell’ESA, Josef Aschbacher, ha espresso le congratulazioni dell’ESA per l’inaugurazione dell’agenzia, affermando: “L’istituzione dell’Agenzia Spaziale Africana è una vera pietra miliare per il continente e segna un importante passo avanti per la strategia spaziale africana. Lo spazio ha il potere di stimolare innovazione e ispirazione e non vedo l’ora di lavorare insieme a beneficio dei cittadini di entrambi i continenti”.

 

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