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Economia bloccata. Magrini, Arlotti e Petitti replicano a industriali


Disponibilità al confronto per rilanciare imprese e occupazione, ma senza pensare che i problemi siano solo nell’approvazione dei piani urbanistici di Rimini. Il segretario provinciale del PD Juri Magrini e il deputato riminese del PD Tiziano Arlotti intervengono sullo stato dell’economia riminese a seguito della conferenza di ieri degli industriali. Mentre Arlotti guarda con fiducia alle possibilità offerte dallo Sblocca Italia, Magrini ricorda come importanti cantieri a Rimini come quelli delle ex colonie siano fermi per la crisi più che per la mancanza di permessi. Da entrambi una difesa per il TRC: non si può chiedere di bloccarlo oggi.

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Emma Petitti, deputato del PD, ricorda invece come a Rimini ci siano cantieri aperti per 300 milioni e come sia arrivata una risposta che altri territori non hanno saputo dare.

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L’intervento di Juri Magrini:

Viviamo una periodo storico di grande difficoltà. La crisi che da anni attanaglia il nostro territorio, non rappresenta solo una difficoltà del nostro sistema  ma un cambio di un modello economico e sociale che sta ridefinendo ogni cosa, anche il ruolo del nostro Paese e quindi del nostro territorio nelle dinamiche mondiali. Credo sia fondamentale che la politica ed il mondo del lavoro e dell’impresa  provino a costruire ponti e relazioni. Per questo credo sia importante la proposta che il Neo Presidente della Regione Bonaccini ha lanciato durante la sua campagna elettorale. Un grande patto per il lavoro che coinvolga tutti gli interlocutori per un grande progetto di rilancio del nostro sistema regionale. La nuova programmazione dei Fondi Strutturali Europei (2.500 miliardi)può essere l’occasione per costruire progetti ed azioni volte alla rigenerazione del nostro territorio per la creazione di posti di lavoro che potranno ridare non solo credibilità alla politica ma soprattutto fiducia alle famiglie e alle imprese. La nostra Provincia ha tutte le condizioni per rendersi protagonista in questo processo di rilancio. Il PD di Rimini, insieme a tutti i suoi amministratori pubblici che  nonostante le difficoltà del patto di stabilità e dei continui tagli delle risorse stanno mettendo in essere ogni azione utile per rispondere a questo difficile momento, è a disposizione per costruire, insieme a chi lo vorrà, il futuro del nostro territorio.
Per queste ragioni, appaiono quanto meno eccessive le polemiche di stampo localistico. Continuare, ad esempio, ad invocare un blocco del cantiere del Trc sembra più utile per un titolo sui quotidiani che un confronto serio di come questa infrastruttura possa modificare la mobilità costiera. Oppure ancora fare riferimento agli strumenti urbanistici del Comune capoluogo (il cui percorso di approvazione va concluso) per sbloccare l’edilizia significa pensare che il problema principale sia questo. Tutti sanno che importanti opere, di cui la città aspetta una soluzione da anni (Murri o Novarese per citare due punti di rigenerazione urbana strategici) non partono non certo per mancanza di permessi ma per la crisi che ha colpito quegli imprenditori privati. Se come dice il Presidente di Confindustria Maggioli gli imprenditori sono pronti ad investire già vi sono queste opportunità pronte per essere cantierate. Da parte del Pd vi sarà sempre la massima attenzione, stimolo ed impegno  su tutte le politiche di sviluppo, quelle in corso e sono tante, e quelle della futura programmazione.

 

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L’intervento di Tiziano Arlotti:

“Credo che vada apprezzato lo sforzo congiunto delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali a reagire a una crisi economica che in tutto il Paese sta ‘divorando’ posti di lavoro, risparmi, futuro dei nostri giovani. Mettere da parte questioni e punti di vista specifici, unendosi per un obiettivo comunitario è comunque un atto apprezzabile che, peraltro, trova sponda nel lavoro che il Governo sta facendo. Lo stop al consumo di suolo è divenuto un punto fermo, ed è stata ampiamente recepita la necessità di puntare sulla rigenerazione urbana, sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio, sulla sua messa in sicurezza sismica. I provvedimenti messi in campo in questi mesi di legislatura vanno proprio in questa direzione, come il bonus fiscale del 65% per la riqualificazione energetica o quello del 50% per le ristrutturazioni, riconfermati in Legge di stabilità e vero grande volano per la sopravvivenza del settore delle costruzioni a livello nazionale e locale. Nella Legge di Stabilità 2015 vi è poi lo sblocco ulteriore di 1 miliardo di euro sul patto di stabilità interno degli enti locali, mentre nello Sblocca Italia ci sono norme che riguardano anche la velocizzazione degli interventi di manutenzione e di frazionamento delle unità immobiliari, con procedure di semplificazione burocratica finora mai attuate che vanno a vantaggio in particolar modo di micro e piccole imprese edili, quelle che costituiscono l’ossatura della nostra economia locale.
Io credo che questo metodo congiunto possa presto allargarsi agli Enti locali e alla Regione, in una logica di sinergia e di collaborazione piuttosto che di competizione. Lo vedo come un plus, un servizio a favore anche del territorio. In tal senso, proprio per evitare equivoci che possono far perdere di vista l’obiettivo che è di tutti, a mio modo di vedere vanno ben precisate un paio di questioni.
La prima è relativa al progetto del TRC. E paradossale che lo Stato abbia messo in atto provvedimenti che muovono decine di miliardi di euro, e da noi si chieda invece di fermare un’opera. Lo si può discutere, criticare ma, ad un amministratore o a un imprenditore deve essere chiaro che non è più possibile fermarne la realizzazione, con i cantieri in fase avanzatissima. Ci sono ragioni tecniche e amministrative che superano ogni altra questione e ‘incidente’: le difficoltà della Cesi hanno mandato a carte quarantotto la realizzazione del teatro Galli? Quindi, anche i problemi di una delle aziende dell’ATI che fornisce i mezzi del TRC rientrano in un percorso abbastanza consueto per questo genere di opere. Tanto più che, dall’ultimo Comitato di Coordinamento, è emersa la disponibilità da parte delle aziende mandati dell’ATI a fornire mezzi con nuova tecnologia, dando l’assenso ad Agenzia Mobilità ad approfondire tecnicamente la cosa, in modo da non subire rallentamenti nella realizzazione dell’opera.
Il secondo aspetto, che non va dimenticato, è che in questo momento nella provincia di Rimini sono in fase di esecuzione lavori per centinaia di milioni di euro, in buona parte garantiti da investimenti statali e di enti locali. In un quadro preoccupante, per certi versi drammatico, mi pare che il territorio riminese da questo punto di vista stia reagendo con un’energia inedita in altri territori”.

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L’intervento di Emma Petitti:

 “Per analizzare in maniera esauriente lo stato dell’economia della provincia di Rimini, approfonditamente illustrato ieri dai rappresentanti delle parti sociali del territorio, non si può prescindere dal calare tale ricerca nel contesto nazionale. Ricordo solo due numeri (Sole24 Ore – Cribis) che danno l’entità della crisi che il nostro Paese, e con esso il nostro territorio, sta attraversando dalla fine del 2008. In cinque anni in tutta Italia hanno chiuso 60mila imprese, in un trend di costante aumento. Nel 2013 hanno chiuso in media 54 imprese al giorno: due ogni ora.
A livello centrale, stiamo rispondendo alla crisi con una serie di provvedimenti e riforme che intendono aiutare a sbloccare risorse per gli enti locali e danno incentivi allo sviluppo. Penso alla legge Sblocca Italia, alle norme per la sburocratizzazione e la semplificazione con i distretti turistici e le reti di imprese, all’allentamento del patto di stabilità per rilanciare gli investimenti, alla legge Cultura e turismo con le detrazioni fiscali per le imprese turistiche e l’agevolazione del credito. Opportunità che il nostro territorio sta già iniziando a cogliere (ad esempio con le iniziative legate a Expo2015 e all’Art bonus).
Il territorio della provincia di Rimini sta reagendo come invece altri non hanno saputo fare. Nel solo comune di Rimini sono in corso investimenti cantierati per quasi 300 milioni di euro (fognature e salvaguardia della balneazione, ricostruzione del teatro Galli, scuole, Trc per citare i principali).
Si tratta chiaramente di investimenti non fini a loro stessi. Con queste opere si beneficia il territorio due volte, dando lavoro alle imprese locali e ai loro addetti e realizzando un’infrastrutturazione strategica che proietta Rimini e il suo territorio al futuro per ciò che riguarda la salute del mare, l’educazione e la cultura, la mobilità.
L’impegno dei nostri enti locali è massimo, nella consapevolezza di dover rispondere alle sfide della contemporaneità e del futuro, che non richiedono cemento ma riqualificazione ambientale, recupero edilizio e mobilità alternativa per la sostenibilità dello sviluppo, del territorio e del turismo”.





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